Marco Boato - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||
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Trento, 6 giugno 2007 Dopo anni di attesa, arriva la firma: il consiglio dei ministri ha approvato ieri la proposta di legge di ratifica della Convenzione delle Alpi. Un documento importantissimo che fissa importanti «paletti» per la tutela dell'arco montano transfrontaliero, primo tra tutti un freno alla costruzione di nuove strade. Entusiasta il ministro dell'ambiente Alfonso Pecoraro Scanio: «Finalmente arriva un segnale chiaro di sostegno alla mobilità sostenibile». E mentre la proposta ora sbarca in commissione, arrivano le prime reazioni. L'onorevole Brugger (Svp) è sollevato: «Era ora, su questo tema siamo in un ritardo clamoroso». Il verde Boato è esplicito: «Si tratta del definitivo addio al progetto della Valdastico. Quest'arteria non aveva senso trent'anni fa e oggi ne ha ancora meno». E di Valdastico se ne parlerà oggi in consiglio provinciale. Nell'annunciare che il consiglio dei ministri aveva approvato la proposta di legge per la ratifica della Convenzione delle Alpi, il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, era raggiante. «È un segnale importante che arriva proprio nella giornata mondiale dell'ambiente. Grazie alla convenzione potremo tutelare meglio la biodiversità delle Alpi e avremo uno strumento in più per riuscire ad organizzare un sistema di trasporto sostenibile». UNA VICENDA TRAVAGLIATA — Ora la proposta di legge approvata dal governo passerà all'esame della commissione esteri della Camera, poi il Parlamento dovrà convertirla in legge. L'iter non è ancora finito ma il grande passo è stato fatto, anche se con grande ritardo. La convenzione è stata sottoscritta nel 1991, i protocolli annessi tra il ‘92 ed il 2000 ma l'Italia non ha mai effettuato le necessarie ratifiche. In Austria, Francia, Germania, Lichtenstein e Slovenia la Convenzione è legge già da diversi anni, Italia e Svizzera invece hanno continuato a rinviare la ratifica. IL PROTOCOLLO DEI TRASPORTI — Particolarmente importante è il protocollo trasporti che, di fatto, vieta la costruzione di nuove arterie di attraversamento delle Alpi (art. 11) e impone ai paesi membri di potenziare il trasporto pubblico e la ferrovia. Norme che non sono mai andate molto a genio alla lobby degli autotrasportatori che in Parlamento è sempre stata molto ascoltata. Ma, se la Convezione diventerà legge, la costruzione della Valdastico diventerà ancor più complessa di quanto lo sia già oggi. Secondo alcuni sarebbe la definitiva parola fine sul trentennale progetto, secondo altri, anche in quel caso finirebbero per scontrarsi diverse interpretazioni. IL PROTOCOLLO AMBIENTE — Molto importante anche il protocollo «Protezione natura e tutela del paesaggio» che consentirà di stipulare accordi transfrontalieri per vietare la cattura e l'uccisione di determinate specie di animali, ad esempio l'orso. «Grazie alla Convenzione potremo proteggere meglio i nostri orsi e lupi che sconfinano in Austria o in Germania» avverte Pecoraro Scanio che ha ancora il dente avvelenato per l'uccisione dell'orso Bruno avvenuta l'estate scorsa in Baviera al termine di una lunghissima caccia. «Le Alpi — ha aggiunto il ministro — sono un patrimonio naturalistico inestimabile e richiedono uno strumento organico di tutela sovranazionale. È dal 1991 che si aspetta la ratifica della Convenzione ed il provvedimento del governo dimostra la grande attenzione che abbiamo nei confronti della protezione del nostro grandissimo patrimonio naturale». VALDASTICO — Secondo il deputato Svp Siegfried Brugger ora la Valdastico «se la devono scordare».
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MARCO BOATO |
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